sabato 19 novembre 2016

Profumo di cambiamento nell'aria?

In un periodo transitorio, che più transitorio non si può, ci sono solo due cose da fare:

  1. Ci si lascia trascinare dalla corrente, che porta dove porta;
  2. Ci si rimbocca le maniche, si prende la situazione di petto, si decide che non esistono problemi ma solo sfide da superare, e si procede dritti fino alla meta.
Io propenderei per la seconda. Lo giuro. Solo che "la meta" è nascosta da qualche parte e non ho idea di dove andarla a cercare. 


In questo perido i pensieri che attraversano come schegge impazzite la mia testa sono: 
  1. Tenere aperta la partita IVA o cambiare vita e andare a... che ne so... a fare la cameriera al ristorante cinese vicino a casa (idea che ho ventilato e abbandonato dopo che diverse amiche mi hanno guardato con la stessa espressione con cui si guarda un malato di mente;
  2. Apro un nuovo blog o riesumo quello vecchio? (al momento, come appare evidente, sono in fase di riesumazione... principalmente per atavica pigrizia, ma anche per una serie di motivi di cui parlerò in seguito);
  3. Quante possibilità ci sono di trovare una valigia piena di soldi abbandonata sul pianerottolo di casa in modo da risolvere tutti i nostri problemi? Si lo so. I soldi non fanno la felicità, Ma potrei accontentarmi e affrontare la tristezza su una spiaggia tropicale fino alla fine dell'inverno. So anche che non potrei farlo a causa di quei due esseri bassi e rumorosi che vivono in casa con noi... ma lasciatemi sognare in pace!
  4. Ci sarà ancora Nutella nella dispensa? 

Intanto che penso e mi struggo, mentalmente scrivo. Milioni di cose. Tutte interessantissime che meriterebbero da essere lette da mille mila persone. Il problema è che le scrivo nella mia mente mentre sono sotto la doccia, cucino o sono in fila alla cassa del supermercato. Poi quando arrivo davanti al computer magicamente le idee evaporano. E questo magari dipende dal fatto che non erano poi idee così geniali. Mi sono auto-esaminata: ho bisogno di una pausa e un porto sicuro, un posto dove mi sento a casa. Questo porto sicuro è il mio caro vecchio blog che non mi tradisce mai. Il mio blog non mi giudica, mi accoglie sempre con affetto e mi capita, a volte quando rileggo vecchi post di pensare: "Cazzo che bella idea avevo avuto!".

Insomma, in attesa di capire se nel mio futuro ci sono piatti da pulire, una nuova collaborazione o una valigia piena di soldi sul pianerottolo (nel caso qualche multimiliardario fosse disponibile a condividere posso rilasciare il mio indirizzo in privato), mi sfogo qui, sicura che, prima o poi un'illuminazione arriverà a segnarmi la strada. 

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Oggi ho letto una frase che mi ha colpito: Per ogni persona che posta un commento, ce ne sono 10 o 100 che non lo fanno perchè non hanno niente da dire o perché non lo avevano in quel momento.(Joshua Porter), ecco a me piacerebbe che tutti si sentissero liberi di dire qualcosa... e poi adoro i commenti!!