martedì 31 maggio 2011

Robe da gatti!!!

Eccoci!!! ispirati da Own, motivati da SuSter, siamo arrivati anche noi a scrivere nel martedì del gatto!!!
Per la rubrica "Robe da Gatti" che mi gasa un sacco!!
Poi, avendo appena introdotto "la domenica delle Confessioni" potrei partecipare al Venerdì del libro di Sun.
Mancherebbe solo "il Mercoledì da Leoni" e "il giovedì da co....." Ok! Basta mi sono lasciata trasportare anche troppo!!!

Bianca!
Bianca era la mia gattina bianca e nera (la fantasia nei nomi la fa sempre da padrona!).
Avevo 9 anni forse 10, era estate ed eravamo in campeggio.
Mi ricordo questa mandria di ragazzini che mi avverte che era stato trovato un gatto.
E eccola li, una piccola sgraziata micetta di un paio di mesi, tutta coda, orecchie enormi e zampe spropositate.
Bruttina, inutile negarlo, le proporzioni erano tutte sbagliate e quelle orecchie enormi sarebbero sembrate smisurate sulla testa di un gatto di 15 kg.
Dopo una spedizione in tutti gli angoli del campeggio, pareva chiaro che nessuno aveva smarrito quella gattina filiforme, e che nessuno aveva intenzione di adottarla.
Così in punta di piedi si è sistemata nella nostra roulotte, dormiva sul mio cuscino.
In quelle poche nottate si è creato un legame che non si è mai sciolto.
Ancora oggi non posso che pensare a lei con commozione, era la mia gattina.
Tornata a casa, ha mostrato il suo carattere del tutto bisbetico, ma ormai ci aveva conquistato.
Bianca, accettava il nostro cane, perchè come animale alfa in casa nostra si era guadagnato il diritto al rispetto.
Non ha mai accettato in 13 anni di vita insieme l'altra nostra gatta, Tigre.
Non ha mai accettato Cleo, la cagnolina che ha provato a venire a vivere a casa nostra dopo che il nostro cane se ne era andato.
A Cleo abbiamo dovuto trovare una casa pochi giorni dopo il suo arrivo,
Bianca non la voleva, e era stata molto chiara su questo punto.

Bianca un giorno ci è caduta dal balcone.
Ho passato 3 giorni a cercarla nelle campagne vicino a casa, senza successo.
Il terzo giorno mio padre torna a casa una sera con Bianca in braccio.
Si era arrampicata in cima all'albero nel cortile condominiale, e non riusciva a scendere.

Bianca quando veniva a dormire sulle tue gambe, pretendeva che non muovessi mezzo muscolo per tutto il tempo della sua pennichella, in caso contrario, se ne andava stizzita.

Bianca era un gatto da riporto, se lanciavi un fagiolino (solo quello!) te lo riportava.

Il primo natale con Bianca in casa, è coinciso con il nostro ultimo Natale con l'abete e le palline.
Le buttava tutte giu per giocare.

Il posto preferito per dormire era in mezzo al giornale che stavi leggendo, o al libro su cui stavi studiando, o al quaderno su cui prendevi appunti.

13 anni dopo il suo arrivo a casa nostra, la ha lasciata.
Non c'era più quella piccola gattina graziata con gli occhi grandi ed espressivi.
Era invecchiata e invecchiando si era ammalata.
Così un giorno i miei hanno deciso di portarla dal veterinario, non aveva senso farla soffrire.
Pensando che sarebbe stato troppo doloroso, non me la hanno fatta salutare, e se ne è andata in punta di piedi come era arrivata.

Mi chiedo se gli animali abbiano un'anima come le persone e se un giorno rivedrò quella bisbetica gatta che ci aveva conquistati tutti.

lunedì 30 maggio 2011

Pensieri misti di un lunedì mattina, su Bimbinfiera e compleanni.

Ok! siamo arrivati al lunedì!!
Oggi per me è un bellissimo lunedì!
Perché?
1. settimana corta, giovedì L. sarà a casa e venerdì farà ponte.
2. I nani saranno a scuola, questo significa che avremo una mattinata da dedicare a noi 2 senza pestiferi nanetti urlanti che ci girano intorno.
3. E' una splendida giornata di sole, e solo vedere il cielo azzurro mi si riempie il cuore di gioia.
4. Ultimo ma non ultimo: SONO SOLAAAAAAAAAA!!! Il Vichingo, ha dismesso ufficialmente le vesti dell'untore e se ne è tornato al nido!

Questa mattina avrei dovuto dedicarla unicamente alle faccende domestiche, santo Facebook mi ha chiamato e come non rispondere alle amiche che ti cercano?? Sono decisamente una pessima donna di casa!!
Comunque, sono in ogni caso riuscita a portare a termine tutti i programmi della mattina:
Portare i nani a scuola.
Portare le creme ordinate a un'amica che le aspettava.
Caricare e far partire la lavatrice.
Spazzare e mociare i pavimenti.
Stendere la lavatrice.
Fare una doccia.
Chiamare l'ufficio dell'asilo nido per iscrivere l'anno prossimo il Vichingo al posticipo, che non si sa mai.

Il week end appena trascorso è stato splendido!
Tralasciando i miei sbalzi di umore che farebbero impallidire il dr. Jekill, chiaramente!
Ieri siamo andati a Bolzano alla Bimbinfiera.
Partenza alle 13.24 da casa nostra, abbiamo avvertito la Tiranna che si andava in un posto bello ma un po' lontano, lei seria ci dice che ha capito.
Alle 13.26 ci chiede se siamo arrivati.
Decisamente il viaggio si prospetta moooolto lungo.
Dopo 40 minuti e svariati "Siamo arrivati?" dopo abbiamo parcheggiato la nostra macchina, scaricato passeggini, borse vettovaglie e varie ed eventuali, e siamo entrati!
Prima tappa "i gonfiabili"
Seconda tappa "lo stand della Quercetti"
Terza tappa "io vado a vedere la fiera col Vichingo in passeggino mentre L. sta con la Tiranna."
Lo confesso, io sono vittima degli omaggi, se mi viene offerto qualcosa non so dire di no.
Una perfida vocina interiore mi istiga dicendo:"dai che magari ti serve!!!"
Così sono tornata a casa con 5 confezioni di omogenizzati che Il Vichingo non ha mai mangiato in 16 mesi di vita con noi.
Ma potrebbe essere che dopo al parco abbia voglia di mela passata no??
Purtroppo non ho potuto assistere a nessuna delle tante conferenze che si sono tenute.
I nani non me lo hanno permesso, ma l'anno prossimo, quando saranno più grandi spero di rimediare.
Finito il giro nei vari stand, abbiamo ritrovato il resto della famiglia, che nel frattempo era migrato dallo stand della Quercelli allo Stand della Lego.
Dove L. si è trattenuto a stento dall'appropriarsi indebitamente di un piccolo WC del Duplo. Non sono comunque sicura di non trovarlo cercando nelle tasche dei suoi pantaloni.
Unica nota negativa, un losco individuo appostato di fianco allo stand del Lego.
Vendendo termometri a infrarossi che funzionano avvicinandoli alla fronte dei presunti malati senza bisogno di contatto, si è sentito autorizzato a passare il temuto oggetto sulla fronte del Vichingo, per mostrarmi come, questo funzionasse bene.
Non ha colto il terrore nei miei occhi, che per pura scaramanzia mi rifiuto, se non in casi strettamente necessari e comprovati a far stare i miei figli nella stessa stanza di quei terribili oggetti portatori di cattive notizie.
Il termometro, misurando una temperatura di 36.5 gradi ha evitato all'incauto promotore di ritrovarsi il suddetto oggetto infilato a misurare la temperatura del suo intestino crasso.

Altra notizia degna di rilievo del week end, è che mi sono mossa, finalmente per l'organizzazione della festa per i 4 anni di regno incontrastato della Tiranna.
Sono stati diramati gli inviti via SMS.
E è stata creato l'evento su face, a cui sono stati invitati i più intimi (e meno intimi) amici.
L'evento si presenta così:

Salvo malattie, infezioni, dermatiti, piogge, tornadi, invasioni aliene e alluvioni l'11 giugno, in un parco non ancora identificato ci sarà la festa per festeggiare i 4 anni di governo della Tiranna per eccellenza!!! Siete invitati a festeggiare con noi!!!
2 direttive importanti: 
Non sono ammesse persone in tenuta non da parco
Non sono ammessi regali di nessun genere, qualsiasi cosa stiate pensando la Tiranna la ha gia, probabilmente doppia, magari pure tripla!!!!!

Ora bisogna capire in quanti saremo, preparare gli inviti anche per i compagni di classe della festeggiata, che mi ha gia sottoposto una lunga lista di possibili partecipanti.
Prendere abbastanza scorte per il sostentamento di tutti i presenti.
E organizzare alcuni giochi!
Idee? per una feste per un gruppo di bambini scatenati in età prescolare??

domenica 29 maggio 2011

Una volta tanto, qualcosa di personale

La domenica il blog langue del tutto.
Gia languiva d'inverno, in primavera ed estate, con le belle giornate e la possibilità di gite fuori porta, è tanto deserto quanto un villaggio fantasma del far west.
Quindi nel week end mi sento sempre poco motivata a scrivere.
Ma ad abbandonarlo per un intero week end non ci riesco.
Mi manca se non lo nutro con le mie impressioni.
Cavolo tratto il mio bloggino come un terzo figlio, ma non bastavano i miei 2???
Quindi ho deciso che la domenica o il sabato saranno le giornate delle confessioni, quelle cose che, per pudore, (o semplicemente per autoconservazione) di solito non racconto.

Uno degli argomenti di cui non parlo praticamente mai, è religione.
La religione ricopre uno di quegli argomenti tabù che, o la pensi come la maggior parte delle persone o scateni un vespaio.
E quindi, che vespaio sia!!

Non sono cattolica.
Per niente, al 100% contro l'istituzione della chiesa, che trovo, tremendamente chiusa, castrante e falsa.
Questo non toglie che ci siano modelli, nella chiesa che sono un esempio per tutti, non solo per i credenti.
Uno di questi non può che essere il papa, non quello di adesso che mi fa prudere le mani solo a vederlo, quello di prima quello vero. quello a cui si pensa se si pensa al papa.
Non sono atea, credo ci sia qualcosa, oltre.
Basta vedere i miei figli, per saperlo.
Una vita è talmente perfetta che non può nascere dal nulla.

Ma la chiesa, la teoria della nuvoletta su cui si staziona "da qui all'eternità" mi puzza.
Insomma mi sta stretta quanto mi starebbero strette delle scarpette della Tiranna.

Da che ho memoria, la teoria della nuvoletta del paradiso mi è stata stretta.
Ok, no, non da sempre, da piccola la accettavo e la davo per vera, ma accettavo anche Babbo Natale, la Fata dei Dentini e L'Uomo nero (che ha terrorizzato le mie nottate per anni).
Poi crescendo ho pensato che non mi stava. Non faceva per me.
E ho iniziato a chiedermi se non era meglio la reincarnazione.
All'inizio era più un'idea di comodo, il pensiero di tornare a una vita terrena, mi attirava decisamente di più dell'idea di vivere un'eternità su una nuvoletta. In un ambiente più sterile e bianco di una sala operatoria.

Poi crescendo il pensiero si è affinato.
Ho letto libri, mi sono informata e sono arrivata alla conclusione, che, non vedo altre spiegazioni.
Si torna, tante e tante volte, perlomeno finchè non si è imparato, non si è cresciuti abbastanza per arrivare al gradino superiore.
Per andare dove?
Questo punto non lo immagino non ne ho proprio idea.

Perchè?
Nel caso a qualcuno interessasse davvero, poi vado avanti con le mie teorie.

Sarò mica buddhista? ha ragione la mia amica Deborah che da mesi mi spinge a comprare dei libri che non trovo da nessuna parte??
A 32 anni sono arrivata a una fase di 1000 domande e nessuna risposta.

sabato 28 maggio 2011

La Tiranna, quando ha preso il volo verso la nostra famiglia

Questo è un post vecchio, gia raccontato e qualcuno di voi gia lo conosce...
Ma in questi gg sono in vena "arrivo della Tiranna" il suo compleanno imminente, mi rende particolarmente suscettibile all'argomento!!


L'arrivo della Tiranna è stato, molto romantico 
era da un po' che io volevo un figlio mi sentivo pronta, il problema era che non era pronta la vita intorno a me, dovevamo comprare casa, arredarla, dovevamo avere la certezza di un lavoro stabile che ci permettesse di mantenerci...
Così appena siamo entrati nella nostra nuova casa, abbiamo deciso che eravamo pronti, ho smesso la pillola, e ho cercato di mandare L. a fare una visita, così per sicurezza... non si sa mai, avesse provlemi... chiaramente non c'è stato verso!!
Parlando con delle amiche ero venuta a sapere che quel giorno c'era la luna piena, che aiuta, mi hanno spiegato chi era in cerca, la luna... io mi sentivo il seno duro... ok! era un segno!!! quella sera avremo concepito nostro figlio! con un messaggio molto romantico che suonava tipo "oggi ovulo! torna a casa!!!" ho avvertito mio marito.

In quel periodo lui faceva turni al lavoro, e tornava alle 10.00 doveva passare a prendermi da un'amica dove avevo cenato, e parlato del nostro futuro figlio che sarebbe stato concepito di li a poche ore. alle 10.00 esco da casa sua e tutta emozionata aspetto L. in cortile, arriva alle 10.20, Ma dove ha perso tempo?????????
mi saluta e mi bacia... E io che pensavo: "ma la accendi sta macchina??? abbiamo da fare!! 
Finalmente parte, arriviamo a casa e come un tornado mi spoglio e mi metto sotto le coperte, con tutta la calma del mondo L. va in bagno, si cambia, controlla il computer, arriva in camera finalmente, si siede sul letto e mi fa: COME E' ANDATA LA GIORNATA?? A ME E' SUCCESSO...."  a te è successo??? cosa puù ossere successo di così importante da non poter aspettare??? ahi aiutato un panda a partorire? hai sventato la rapina del secolo? Hai atterrato a pugni una banda di rapitori che aveva preso possesso del tuo posto di lavoro?? No?? e allora, TACI!!!! 
Scoppio a piangere... evidentemente lui non capisce niente!! mi chiede anche che cos'ho, COS'HO?? dobbiamo concepire un figlio subito!!! prima che sia troppo tardi!!!!!! 
Si offende e mi dice che lo metto giu come un lavoro...  chiaro!!! certo che è un lavoro!! qui bisogna produrre, per il romanticismo abbiamo una vita per concepire nostro figlio quella serata!
Un paio di settimane dopo mentre stavamo andando alle terme, sento un fastidiosissimo mal di pancia, stavano arrivando.... Noooooooooooooooooo, lacrime a non finire! torniamo indietro perchè era inutile andare alle terme, se mi stavano arrivando... quel giorno non sono arrivate, il giorno dopo neanche, 4 giorni dopo faccio il test... una spiadita linea rosa ci acceca più del sole... quella lineetta ci avvertiva che la nostra tiranna aveva ormai preso il volo verso la nostra vita...

venerdì 27 maggio 2011

Al parco

Sono 4 anni che la mia vita si svolge soprattutto al parco.
Ok, 4 anni di parco no, i primi tempi, con la Tiranna versione prima infanzia la nostra vita si svolgeva in passeggiata, avanti e indietro, tutto il giorno.... a passeggiare a passo sostenuto per evitare che lei, il nuovo boss, cogliendo un rallentamento, decidesse di svegliarsi!
Però il concetto è quello, sono 4 anni di cui 3, 5 al parco e 0,5 in passeggiata per le vie del paese.
E di questi 3,5 anni, almeno 3 sono ai giardinetti sotto casa, quelli più facilmente raggiungibili, quelli che "dai facciamo 2 passi e ci siamo!!"
Devo dire che sono anche fortunata, perchè, il parco sotto casa, è proprio bello!
Grande, con 3 aree gioco diverse, più una teleferica, più un campo da basket/calcio, più campi da calcio e tribune dove si allenano i bimbi e fanno qualche partita la domenica, più una lunga pista ciclabile, più grandi prati e collinette su cui correre e arrampicarsi.
Insomma è proprio una meraviglia, a cui purtroppo manca solo qualche albero per ombreggiare il tutto.
Ma abbiamo pazienza, e aspettiamo, quei 4 alberelli stilizzati che ci sono, un giorno cresceranno, e allora, quando i nostri figli ci porteranno i nostri nipoti ci sarà anche l'ombra.

Insomma dicevo, con 2 bambini siamo perennemente fuori, sempre al parco, e incontriamo bene o male sempre la stesse persone, le stesse mamme, e gli stessi bambini.
Capita dunque, che al parco nascano delle amicizie.
Grazie ai miei soggiorni al parco, ho trovato amiche,coltivato amicizie, trasformato semplici conoscenze in qualcosa di più.
Ho potuto "spiare" i comportamenti di altre mamme, da cui a volte ho colto veri insegnamenti, ho visto atteggiamenti che mi hanno fatto inorridire e che spero di non ripetere mai.

Mi sono resa conto insomma che al parco bivaccano diversi modelli genitoriali.

Le mamme amiche: quelle con cui ti trovi immediatamente in sintonia, non importa che le vedi per la prima volta o per la centesima, si instaura subito una profonda sintonia di pensieri e ci si trova a chiacchierare come se ci si conoscesse da sempre.
Sono le mamme che preferisco.

Le mamme complici: non scatta subito quel meccanismo da "dai che ci vediamo anche domani allo stesso posto alla stessa ora" o "scambiamoci i nr di telefono così i nostri figli possono rivedersi per giocare insieme" ma si chiacchiera lo stesso volentieri, ci si scambiano pacati consigli e suggerimenti.

Le mamme paraocchi: quelle mamme che, nonostante le vedi da 4 anni tutti i santi giorni, e tutti i santi giorni i bambini giocano se non insieme per lo meno nello stesso metro quadrato, evitano di guardarti manco fossi la Medusa. Sia mai che, cogliendo il loro sguardo, tu possa mai accennare anche un saluto. Sia mai!!!!

Le mamme "ho una scopa infilata nel didietro e me ne vanto": tra le peggiori! Vengono al parco con decoltè tacco 12, minigonna inguinale e top aderente, truccate come se dovessero ritirare un oscar da li a 5 minuti.
Il loro sguardo non lo incontri di sicuro, perchè è nascosto sotto un paio di occhiali neri come la morte, sempre, sia che ci sia il sole che siano le 18.00 di un pomeriggio di novembre. Quelle mamme ti guardano con orrore, tu che sei vestita in jeans sporchi di terra e cioccolata, hai le sbavature di dentifricio perchè ti sei lavata i denti di corsa e dei capelli che non devono una messa in piega da mesi. Da evitare come la peste.

Le mamme "non andare li che ti sporchi": O mio dio! Sia mai che un bambino al parco si possa sporcare! sono le mamme che vanno a braccetto con le mamme "ho una scopa infilata nel didietro e me ne vanto".
I loro bambini di solito hanno "appena fatto il bagno" e hanno "il vestito nuovo e delicatissimo".
Ora non so vai, ma la Tiranna e il Vichingo, non hanno vestiti buoni, o meglio, la Tiranna li avrebbe anche avuti, ma visto che venivano lasciati nell'armadio ad aspettare il momento giusto per essere messi, e puntualmente uscivano di misura, tutto il suo guardaroba è passato da buono a sacrificabile.
Sono bambini, se si sporcano pazienza, se si macchiano me ne faccio una ragione e passo avanti!
Episodio di vita vissuta:
Estate scorsa, parco con sabbia e fontanella, temperatura media percepita 50  gradi.
Bambini in mutande o poco più che scorrazzano tra sabbia e fontanella, a riempire secchi nel vano tentativo di creare una piscina nella sabbia.
Arriva lei, Mamma incrocio tra  "ho una scopa infilata nel didietro e me ne vanto" e "non andare li che ti sporchi". Vestita come una modella pronta per una sfilata, con figlia uscita direttamente dalle passerelle di Pitti Bimbo. Canotta bianca e rossa e gonnellina di raso e pizzo bianca.
Come si avvicina alla buca della sabbia si piazza in fondo al canale di scolo del castello.
In cima al castello la Tiranna con secchiello in mano.
Come in una scena al rallentatore, la Tiranna svuota il sacchiello nel tubo di scolo.
La mini modella Pitti Bimbo viene inondata da un getto paludoso di fanghiglia.
La mamma si scaglia sulla Tiranna, io mi scaglio sulla mamma e a stento resisto alla tentazione di infilare sulla sua capigliatura perfetta nella fontana.

Le mamme pettegole: stanno li sulla panchina, a blaterare con le loro simili, lasciando i loro figli completamente in balia degli eventi.
Chiaramente di solito i figli di queste mamme sono il terrore del parco, spintonano, rubano i giochi, strappano di mano le cose, importunano... Alla terza volta che impedisci ai loro figli di travolgere il tuo con la bicicletta sviluppi un istinto omicida che ti accompagnerà per il resto della vita.
In questi casi io di solito scatto a parolacce, non verso il bambino in questione, ma verso la mamma.

Le mamme "tutto quello che fa mio figlio è sacro" : le peggiori! difendono il figlio a spada tratta, sia che stia prendendo a sassate le anatre al parco, sia che stia rubando giochi a tutti i bimbi del parco, sia che stia prendendo tutti, genitori e figli a parolacce e sberle.
Se fai  notare loro che il loro figlio è peggio di una piaga nell'antico Egitto, con un sorriso ebete ti rispondono: "ma no, che vuoi! è solo tanto, tanto vivace! e poi i bambini devono avere la possibilità di esprimersi"
La tentazione è quella di dire alla Tiranna di esprimere il suo senso artistico con una chiave sulla fiancata della loro macchina....

Credo che continui :)

giovedì 26 maggio 2011

Il gattaccio nero

da un post di Own mi è salito un prurito alle mani.
Non ho mai dedicato neanche un piccolo post ai miei gatti!!
Io adoro i gatti. Da sempre amo il loro spirito indipendente, che quello che vogliono se lo vanno a prendere.
Amo sentire le loro fusa, che è uno dei suoni più rilassanti del mondo.
Amo la loro lingua ruvida che fa il solletico quando ti lecca.
Insomma li amo a tutto tondo.

Ci sono stati una serie di gatti nella mia vita, e in modo diverso li ho adorati tutti.

Il primo però, quello che rimarrà nel mio cuore per sempre come "il gatto" è Nerone.

Nerone era un gattaccio dispotico e antipatico con il pelo completamente nero.
E' entrato nelle nostre vite quando avevo su per giu 8-9 anni.
Non ricordo ne il come ne il perchè è capitato nel nostro giardino.
O meglio il perchè mi è piuttosto chiaro: un gruppo di bambini pronti a coccolarlo, vezzeggiarlo e ingrassarlo a furia di scatolette e avanzi.
Nerone, aveva un carattere a dir poco difficile.
Tanto li faceva seguire pacifico i nostri giochi da bambini che ritirarsi in solitudine in un angolo a pensare ai fatti suoi.
Non ricordo da dove era uscita la sua cuccia, ma aveva una calda statola di compensato, con tetto e coperte, stava nei cespugli vicino alla ringhiera, fuori delle ciotole sempre piene.

In autunno i miei avevano iniziato a lasciare socchiusa la porta del garage, per permettergli di entrare e uscire a suo piacimento.
Non c'è voluto molto tempo che mio padre facesse un'apertura sulla porta, un piccolo buco di 15 cm che permetteva a Nerone di entrare e uscire a suo piacimento.

Avrei voluto portarlo a casa con noi, ma Nerone non era un gatto da appartamento, l'unica volta che è entrato a casa nostra ha deciso di innaffiare il mobile della cucina con una pisciata dall'inconfondibile odore di ammoniaca. E' stata l'unica volta che ha solcato l'uscio del nostro appartamento.

Non aveva regole, si faceva coccolare e senza avvisare si scazzava per qualcosa e ti graffiava stizzito.
Ho nascosto ai miei più di un solco sulle gambe per paura che lo mandassero via.
Dormiva un sacco, dormiva anche in mezzo alla strada, non si curava delle macchine che passavano nel cortile.

Un giorno i miei mi prendono da parte e mi dicono che Nerone se ne deve andare.
La gente nel piazzale brontola, il gatto sale sulle macchine e le graffia (e allora??), sporca (un gatto??? ma siamo seri!!) e disturba (lo ho capito li... alcune persone sono decisamente stupide!) e in più per lui stare li è pericoloso. Ci ho messo anni a capire che i miei non si riferivano solo al rischio accidentale che qualcuno inavvertitamente lo investisse, ci ho messo anni a capire che qualcuno poteva decidere deliberatamente di fargli del male.
Ho pianto, tanto, ma non è servito, un giorno, abbiamo messo Nerone in uno scatolone e lo abbiamo portato in un posto sicuro, da una signora con tanti gatti dove avrebbe avuto compagnia, amici un tetto e cibo a sufficienza.
Ho pianto per tutto il tragitto, lo abbiamo scaricato dalla macchina e liberato in una stanza, chiusa, per ambientarsi.
Intanto ho fatto un giro turistico della nuova casa del mio gatto.
Il posto mi piaceva, c'erano tanti gatti, qualche cane, sembrava un canile, ma senza gabbie, e la nuova mamma del mio gatto mi stava simpatica.
Siamo tornati a casa, e tutto mi pareva così vuoto.
Passano giorni e settimane, un sabato mattina, mio papà viene a prendermi all'uscita della scuola e trattenendo a stento il sorriso mi dice che a casa c'era una sorpresa per me.
Non sto nella pelle in macchina fantastico sulla sorpresa, e sotto casa, un dispotico gattaccio nero mi aspetta.
Nonostante fosse stato chiuso in uno scatolone, il mio gatto era tornato a casa.
Ero felicissima!!!

Un giorno, come è arrivato, Nerone se ne è andato.
Non so che fine abbia fatto, me rimarrà per sempre il mio gatto.

Non so se amassi quel gatto perchè era nero, o se adoro i gatti neri perchè amavo quel gatto, è una cosa che ho perso nel tempo, ma da sempre, i miei animali  preferiti, sono i gatti neri.

mercoledì 25 maggio 2011

L'importanza del linguaggio verbale e non verbale

Ormai una decina di giorni fa, un gruppetto di 4 mammine si sono riunite nel parcheggi di un supermercato chiuso, alle 20.15 per andare a un incontro dal promettente titolo: "Il ruolo del genitore nella relazione affettiva".
Tale incontro era tenuto da un certo dott. Marco Santilli, un tipo molto originale e sopra le righe, che, a suon di battute è riuscito a demolire tutte le mie certezze e a farmi sentire ancor di più (se possibile) una pessima mamma.

Il gruppetto di mamme era formato da Maria Paola, Marina, l'immancabile Amica Lu (che ormai se non facciamo le cose in tandem non siamo contente) e chiaramente da me.
E molte, moltissime altre mamme, questo incontro, mi sono detta, deve essere davvero interessante.

Il dott, Marco, devo dire è un personaggio che mi è piaciuto molto, simpatico e di compagnia, pronto alla battuta e dalla parlata coinvolgente.
Mi sarebbe sicuramente piaciuto passare una cena con lui, ha l'aria del compagnone.
Un po' meno seguire il filo logico dei suoi ragionamenti e tirarne fuori qualche conclusione.

Alla fine il succo dell'incontro è stato a grosse linee questo.

Esistono 5 toni con cui noi ci rivolgiamo ai nostri interlocutori (nel nostro caso i bambini)
Questi 5 toni sono:
1. Tono nervoso,
che nonostante quello che pare dal nome è il tono più naturale da usare, si usa più spesso di quello che si crede.
Questo tono produce nell'altro uno stato di agitazione, tale stato di agitazione abbassa il livello di attenzione dal 100% al 70%. Quindo usando questo tono non tutti i messaggi passano.
Questo spiega decisamente perchè la Tiranna colga solo una minima parte di quello che dico.
Non lo faccio apposta, ma alla quinta volta che ripeto la stessa cosa il mio tono sfocia magicamente nel "nervoso".

2. Tono arrabbiato,
e qui si va a nozze.... quante volte uso un tono arrabbiato con la Tiranna? Praticamente tutti i giorni.
Neanche qui lo faccio con vera cattiveria, e è pur vero che lei è in assoluto la cosa più bella della mia vita (con il Vichingo, chiaramente), ma ha una innata capacità di logoramento nervi.
Credo che da grande potrebbe farne una proficua professione.
Il tono arrabbiato, neanche a dirlo, genera paura, e la paura, non aiuta la comprensione.
La Paura ti rimane dentro per sempre e esce subdolamente nei momenti più impensati.
La Paura blocca i circuiti motori.
Risultato, mia figlia è ormai irrimediabilmente terrorizzata dalla vita, e si porterà dietro questo fardello di terrore per tutto il resto dei suoi anni a venire.

3. Tono distratto,
Non credo serva dire cosa significa, anche questo tono a casa nostra viene utilizzato di frequente.
E' inevitabile, quando una bambina ti chiede in loop per 150 volte la stessa cosa, si scade nel menefrechismo, non è cattiveria è autoconservazione.
Questo tono genera indifferenza.

Ok, a questo punto il quadro è completo.
Mia figlia, non capisce quello che dico perchè spesso sono nervosa, è terrorizzata perchè capita che mi faccia arrabbiare, e è patologicamente distratta perchè non sempre ascolto quello che mi dice.
Un soggetto perfetto per una futura psicoanalisi!!

Dopo una serie di toni  lugubri, arriviamo finalmente al
4. Tono allegro, 
questo è un tono iniziamente del corpo, viso rilassato, espressione serena, corpo armonico.
Tono allegro, a dispetto del nome non significa che bisogna parlare e comportarsi sempre come se fossimo dei clown pronti per lo spettacolo, significa che bisogna essere in armonia con se stessi, bisogna trasmettere serenità.
Solo in questo modo il livello comunicativo si alza e i nostri messaggi vengono recepiti al 100%.
Il tono allegro è delle persone carismatiche, sicure di sè, aggreganti.
Ok, anche su questo punto siamo decisamente a posto! sono carismatica e sicura di me quanto una patata lessa pronta per diventare purea.

In ultimo, quello che più mi piace.
5. Tono conciliante.
Non significa che bisogna dare sempre ragnone e parlare con il nostro interlocutore come se fosse pronto per la camicia di forza, significa che bisogna essere veri, sinceri, bisogna trasmettere le nostre emozioni, solo così si crea la vera comunicazione.
E' inutile, se si è tristi o preoccupati per qualcosa cercare di nasconderlo, meglio creare empatia, dire sinceramente che c'è un problema e che non si è al massimo. Questo aiuta a non creare inutili tensioni e fraintendimenti.
Questo punto mi piace perchè mi appartiene.
Essendo una specie di libro aperto con le note a piè pagina, esternare le mie emozioni è la cosa che mi riesce più naturale di tutte!
Collegato a questo punto c'è l'ascolto empatico, riassunto perfettamente nell'espressione "cammino nelle tue scarpe" bisogna saper ascoltare (che non è così scontato) condividere, e cercare di dire sempre qualcosa che sia conciliante e rassicurante.

Altro punto trattato nella serata è "La carenza affettiva".
La carenza affettiva da parte della madre, crea apatia (non si ha voglia di fare nulla) e mancanza di spirito competitivo (mmmh questo decisamente mi manca... ma credo sia più una questione di carattere e autostima assente)

La carenza affettiva da parte del padre, crea problemi comportamentali, aggressività e problemi di linguaggio.
Qui mi sorge a dire il vero qualche dubbio, L. è decisamente un padre molto presente, per entrambi i nostri figli, ma il Vichingo nonostante i suoi quasi 16 mesi non ne vuole sapere di spiccicare solo mezza parola.
In compenso è pacioso e sicuro di sè, spericolato e comunicativo, dubito abbia grossi problemi comportamentali. Di sicuro ci farà impazzire negli anni, ma non certo per l'aggressività!

Poi siamo saltati a parlare della "Teoria dell'abbraccio"
Non avevo bisogno che me lo dicesse lui che l'abbraccio è terapeutico, è l'atto motorio più importante, è universalmente conosciuto.
Il bacio è più intimo, l'abbraccio coinvolge tutti.
Oddio concordo su tutto, abbraccio sempre la Tiranna e il Vichingo, abbraccio L. e in altri rari casi qualche amica.
Ma li si ferma, sinceramente non mi ci vedo ad abbracciare gente a destra e sinistra, mi verrebbe spontaneo quanto salire in cattedra e parlare di scissione nucleare davanti a una platea di scienziati.

Al termine di tutti questi interessanti argomenti, siamo arrivati alle 23.00, il dott. Marco, aveva ormai detto credo una decina di "questo tema lo trattiamo dopo" la cosa aveva iniziato a preoccuparmi, temevo che l'incontro si sarebbe protratto fino alle prime luci dell'alba.
Contemporaneamente la mia soglia di attenzione aveva subito un picco.
Sul mio foglio degli appunti hanno iniziato a comparire stelline e cuoricini, segno inconfondibile che il mio cervello ha dato forfait.

Prima che il sipario si chiudesse definitivamente sul baratro del nulla sono riuscita a cogliere un altro paio di punti.

L'importanza di creare dei riti.
I Bambini hanno bisogno di riti, sempre uguali, sempre gli stessi.
Questi riti servono per creare una loro identità.
Questo spiega perchè la Tiranna da così importanza alla preparazione serale del biberon di latte.
Questo è il suo rito, la sua identità.

Il nostro ruolo, di genitori e educatori, è rendere i nostri figli autonomi.
Essere autonomi significa avere la possibilità di sbagliare;
Essere capaci di esprimere le proprie idee;
Cosa più importante, essere capaci di fare delle scelte.
Questi punti devo fissarmeli bene in memoria.
A volte mi comporto come se il mio compito fosse quello di evitare problemi e dispiaceri ai miei figli.
Ma crescerli in un mondo ovattato non aiuta, prima o poi tutti si devono confrontare con la realtà.


A questo punto non solo il mio cervello, ma anche il mio corpo ha dato forfait.
L'incontro è andato avanti ma io ho abbandonato il mio ruolo di appuntatrice e sono tornata a casa a dormire.
Se qualcuno sa come è proseguito è pregato di raccontarlo anche a noi!

martedì 24 maggio 2011

A proposito del referendum

Credo che ormai sia chiaro, questo non è un blog impegnato che parla di argomenti particolarmente seri.
Parla di noi e di quello che ci succede, è una specie di diario di viaggio delle nostre giornate.
A volte tocco argomenti un po' più impegnati, ma di solito evito.
Non è che parlo di quelli che mi stanno più a cuore, (non ho mai toccato l'argomento vaccinazioni, nonostante mi abbia tenuto la mente occupata per mesi) ma quelli che mi sembrano di più immediato interesse, quelli che mi toccano da vicino.
Insomma non voglio convincere nessuno a fare nulla, solo raccontare quello che penso.

C'è un però.
Questo però è il referendum del 12 e del 13 giugno. Ormai è alle porte.
Su face, c'è un tale martellamento della notizia, che il fatto che per altri canali non fosse passato mi era sfuggito completamente dalla vista.
Non ne parlano per radio, e non ne parlano alla televisione.
Un giorno mi arriva una mail, giratami da una mia amica (grazie Anto :)) che dice che stanno boicottando il referendum.
Possibile?
Non ci credo perchè davvero non ne capisco la ragione.
Così il pomeriggio al parco, mentre la Tiranna e il Vichingo giocano sullo scivolo chiedo a mia mamma, che è sfornita di face, e di qualsiasi altro strumento internettivo, "Ma lo sai vero che il 12 e il 13 giugno si vota per il referendum vero?"
Mi risponde: "nooo lo hanno tolto!!"
Cazzo è vero!! chi non ha internet non lo sa allora! Questo significa che la notizia non passa alla radio, non passa alla televisione, non passa su riviste di gossip ne quotidiani.

Qui la mia mente critica si è posta una domanda... "che il referendum sia una bufala che gira su face?"
Faccio qualche ricerca, siti più autorevoli, parlano del referendum dunque è vero, il referendun c'è....
Purtroppo solo una minima parte della popolazione ne è al corrente.
Manca poco, bisogna dirlo in giro il più possibile.
Non basta linkare la pagina farla girare sui nostri profili, bisogna dirlo ai nostri genitori, ai nostri nonni, alle signore che sono al parco e al supermercato a fare la spesa, perchè forse loro non lo sanno....

Ora, non fraintendetemi, non sono una che parla di politica, semplicemente perchè la politica non mi interessa.
Penso che nessuno che è al potere, o che sia stato al potere, abbia mai fatto altro che i propri comodi.
Ancora mi chiedo chi sia Napolitano, quale sia il suo ruolo e cosa faceva prima di essere li a girare l'Italia.
Sono convinta che senza politici si starebbe meglio, per anni non ho votato semplicemente perchè non avevo idea di cosa e chi votare...
Non credo in quello che dicono e se credo in qualche punto semplicemente non credo che verrà rispettato.
Ma non credo che non votando si risolva qualcosa.
Ma non sono qui per parlare se, è giusto o sbagliato votare, quello è diritto di ognuno decidere.

Sono qui per dire che io una centrale nucleare in Italia non la voglio neanche disegnata!
Allora dai, siamo un attimo seri.
Posso capire che l'elettricità è vero, è cara, ma non credo che con una centrale nucleare possa davvero abbassarsi, se si deve arricchire qualcuno di questa cosa, di certo non sono i normali cittadini.
Si sa, è così, per lo stesso motivo per cui se il grezzo aumenta la benzina aumenta, e se il grezzo cala la benzina aumenta.
E poi, una centrale in Italia, vuol dire una centrale, costruita da italiani, controllata da italiani, con operai (si quelli non italiani magari  ma extracomunitari) ma in Italia!!
Come minimo viene costruita su terreno sdrucciolevole con materiali di scarto per risparmiare.
Controllata da persone che farebbero sembrare Omer Simpson un impiegato modello!
Io ho 2 figli e una centrale qui non la voglio.
Io avrò dei nipoti un giorno e non voglio aver paura che nascano con malformazioni.
Abbiamo gia abbastanza schifo intorno senza bisogno di aggiungerne altro.

Per gli altri 2 punti credo ci sia poco da dire.
Il legittimo impedimento si commenta da solo. Ho una figlia che per i prossimi 14 sarà minorenne, mi piace pensare sarà protetta dalla legge.
La privatizzazione del'acqua è una cosa ridicola.
L'acqua è di tutti! Poi cosa privatizziamo anche l'aria che si respira??
Solo una cosa mi farebbe propendere per la privatizzazione, mi chiedo se, pagandola di più, si eviterebbero tanto sprechi, nelle famiglie, si ma soprattutto fuori, fontane sempre aperte, e altre cose inutili.

Quindi, dopo questa serie sconclusionata di pensieri vi chiedo una cosa, dite a tutti che il referendum c'è.
Per me bisogna votare SI a tutto, ma ognuno pensa con la propria testa.
Però qualsiasi risultato sia credo sia importante sia una scelta nostra!

lunedì 23 maggio 2011

sul primo compleanno

Colta da rivelazione mistica ieri pomeriggio mi sono resa conto di 2 cose:
1. tra poco più di 2 settimane, esattamente il 9 giugno., la Tiranna compirà 4 anni.
2. tra poco meno di un mese, esattamente il 18 giugno, l'Happy Family al completo partirà per 2 settimane al mare.

Mi pare impossibile che siano gia passati 4 anni da quando la Tiranna è comparsa nelle nostre vite, capovolgendole totalmente.
Per il compleanno della Tiranna c'è solo una certezza, organizzerò il compleanno al parco, e quel giorno pioverà.
E' una costante ormai che si ripete da 3 anni. Ma proprio di organizzare una festa al chiuso a giugno, non mi riesce.

Primo compleanno della Tiranna.
L'euforia della festa per la mia primogenita che entrava ormai nella schiera delle unenni avevo organizzato una mega festa nel parco sotto casa.
Sicura che, come ad ogni festa che si rispetti avrei ricevuto una serie inimmaginabile di rifiuti all'ultimo minuto, avevo dato sfogo al mio istinto damegalomane e avevo invitato praticamente l'intera rubrica del mio cellulare, comprese persone di cui mi importava poco o nulla, persone a cui dei bambini importava poco o nulla, persone pressochè sconosciute.
Avevo adottato la stessa tattica che mi era stata spiegata anni prima durante le lezioni di economia turistica "l'over booking"
Per chi non fosse del mestiere (non che io lo sia...) l'over booking viene praticato dalle compagnie aeree che, consapevoli del fatto che un numero x di persone all'ultimo non partono per svariati motivi, vendono più posti a sedere di quelli realmente disponibili.
Raramente la cosa crea problemi.
Perchè mai avrebbe dovuto creare problemi per il compleanno della Tiranna?

Nei giorni successivi avevo ricevuto la mia bella dose di rifiuti e mezzi rifiuti, gente che aveva da fare, famiglie che dovevano andare via... tanti non avevano ancora risposto (che fastidio!!) e alcuni avevano assicurato che sarebbero passati.
Eravamo quasi in pochi, quindi visto che avevo patatine, biscotti e torta per una trentina di persone ho iniziato a espandere l'invito agli amichetti del parco.
Il venerdì, giorno prima della festa, mi sveglio con un tickettio nell'orecchio.
Io tickettio è della pioggia sul vetro della finestra.
Guardo con odio i nuvoloni neri, ma questi, non se ne vanno.
Devo decisamente lavorare sul mio sguardo assassino, non lo coglie mai nessuno.
Mentre passo la mattina a telefonare alle varie canoniche chiedendo ospitalità per una festa il giorno dopo, continuo a ricevere messaggi di amici che mi informavano che avevano cambiato programmi e sarebbero venuti alla festa.
Alle 16.00 di pomeriggio avevo 45 persone che sarebbero venute e nessun posto dove fare la festa.
Iniziavo a avere un vago attacco di panico.
Alle 18.00, l'ispirazione mi ha colpito, avevo contattato tutti avevo chiesto a tutti ma non ero passata agli alpini del mio paese.
Uscita dal lavoro, corro al centro alpini.
Un gruppo di persone diversamente sobrie mi guardano avvicinarmi al bancone.
Sorrido e racconto al folto gruppo la mia triste storia:
"La mia bambina, domani compie un anno, è una data importante per il suo ingresso in società, purtroppo un tempo avverso, ci ha impedito di festeggiare il lieto evento al parco, come era stato da tempo programmato." pausa ad effetto "Se non trovo entro questa sera una sala, in qui poter fare la festa, il primo compleanno della Tiranna sarà irrimediabilmente compromesso." altra pausa, ho guardato tutti con aria afflitta "e per lei sarebbe un duro colpo"
Credo di avere fatto in qualche modo breccia nei loro cuori perchè si sono messi subito alla ricerca di idee per l'importantissima festa!
Ad un certo punto un'anziano signore, molto alticcio, dice "Ci sarebbe la taverna di M.!"
Brusio in sala... la taverna di M. sembrano tutti concordi che la taverna di M. è il luogo perfetto.
C'è un solo problema, M. non è presente, e nessuno ha il suo numero.
Un signore, eroicamente, si offre di accompagnarmi a casa sua.
Ognuno col suo mezzo. io lo potevo seguire con la mia macchina.
Il suo mezzo era una motocicletta scassata, ci ho pensato un secondo, ma il mio lato scettico mi ha impedito di offrirgli un passaggio, non lo conoscevo e non avevo idea di dove mi stesse portando.
Lo seguo verso la zona industriale, tante fabbriche, poche case, interminabile nulla...
Telefono a mio padre, dandogli per ogni evenienza le coordinate di dove sono e dove sto andando.. nel caso dovessero iniziare a cercarmi.
Arriviamo a casa di M.
Aspettiamo un po' che arrivi.
La sua taverna è inagibile, ma mi da le chiavi di una saletta dove organizzano i gruppi di studio per i bimbi.
La festa ha una location!
Mando a tutti le coordinate!

La saletta era minuscola, poco più di uno stanzone, con tavoli e sedie in mezzo.
Siamo stati in quasi 50 persone stipate, ma la ricordo come la festa più bella della mia vita!

domenica 22 maggio 2011

Pillole di Tiranna - 2

A volte mi capita di pensare "la strozzo"
è nell'indole della Tiranna farmi arrivare al limite.
L. dice che tra una decina di anni quando lei sarà un'adolescente in piena ribellione lui se ne andrà di casa per non assistere alle nostre liti.
Litighiamo gia ora.
Se penso al futuro tremo.
La Tiranna è la mia fotocopia.
Non ascolta nessuno.
Strevede per suo papà.
Non segue le regole.
E' completamente sopra le righe.

Spesso quando la guardo rivedo tanti miei atteggiamenti.
Quando raccoglie un moschino dal pavimento per liberarlo fuori dalla finestra, mi riempie di orgoglio.
Quando le ripeto per la millesima volta di mettersi le scarpe lancerei lei dalla finestra.
Quando mi dice che i cacciatori sono cattivi sento di averle trasmesso i miei valori.
Quando devo ripetere per  la millesima volta di chiudere il rubinetto dell'acqua credo che sia sorda.

In fondo immagino sia normale, tra mamma e figlia c'è un rapporto di perenne amore e antagonismo.

Lei vuole sposare il suo papà.
La Tiranna cerca sempre il suo papà, e quando chiama papà insistentemente per mezz'ore intere non posso che chiedermi se mai riusciremo a trovare un punto d'accordo.

Poi arriva e mi dice che sono bellissima, che mi vuole bene e mi riempie di baci.
E mi accorgo che ha solo 4 anni, e forse mi aspetto troppo da lei.
Perchè, poi è facile aspettarsi troppo dalla figlia più grande, anche se grande non lo è per niente.

Però ci sono volte che, a forza di ripetere per la millesima volta la stessa cosa ti viene il dubbio di aver sbagliato tutto.

Le guerre a tavola.
La Tiranna, davanti a qualsiasi piatto esordisce con un "non mi piace" a meno che non sia un alimento della sacra triade (wurstel, uova all'occhio di bue, pasta lunga in bianco scondita) niente stuzzica il suo regale palato.
All'inizio, poi magari alla fine mangia, e con gusto, ma non prima di una lunga ed estenuante battaglia.
Tiranna: "Non mi piace."
Genitore: "Almeno lo assaggi."
Tiranna, spingendo via il piatto: "non lo voglio, non mi piace beccia!!"
Genitore: "Guarda che se non mangi, non prendi altro fino alla merenda (o colazione a seconda che sia pranzo o cena) e niente cartoni."
Tiranna: "Ne mangio metà! fammi la metà!"
Genitore: "Tiranna mangia! altrimenti fili in castigo!"
Tiranna, urlando: "non lo voglioooooo!"
Genitore, portando via il piatto: "Ok! Non mangiare allora!"
Tiranna, piangendo disperata: "HO FAMEEEEEE! RIDAMMI IL PIATTO!!"
Genitore, ridandogli il piatto: "Allora MANGIA!"
Tiranna: "Non mi piaceeeeeee!!"
Poi a questo punto o inizia a mangiare e si decide che quello che le diamo non sono a priori tutte schifezze, o fa scenate fino a fine pasto.
A volte mi pare di non reggere più....

sabato 21 maggio 2011

le cronache della varicella

Un Vichingo a Pois
sfortunato chi ce l'ha!
L'ha contaggiato tempo fa
la Tiranna trallalla!!

Ok! lo ammetto! Sono alla frutta!!

Il Vichingo è tremendamente pustolante.
L'inizio della contaminazione risale a martedì, quando dopo il pisolino del pomeriggio mi sono accorta che aveva qualche linea di febbre.
Brufoletti all'orizzonte ancora niente, e potevo ancora illudermi che la febbre fosse causata dai dentini che arrivavano.
Poi mercoledì mattina la conferma.
Un solitario brufoletto è comparso sotto il suo nasino.
Ieri i brufoletti sono esplosi e ogni dubbio di aver saltato la varicella è svanito.
Però dai, tutto sommato stava bene e non mi sono preoccupata troppo.
Qualche linea di febbre, un bel po' di brufoletti, un umore quasi buono.
La nottata è stata terribile.
Si è svegliato credo sulle 1000 volte sempre piangendo.
Alla fine è arrivato nel nostro letto, ha dormito male, ma ha dormito.
Nel buio non vedevo.
Stamattina con le luci del giorno, lo ho guardato.
Il Vichingo assomiglia a una cartina geografica in rilievo. Disegnata agli infrarossi con zone bianche e zone rosse.
Molte zone rosse.
Troppe zone rosse e in rilievo.
Ha brufoletti enormi e vescicolosi ovunque si lamenta e piange.
Ha la febbre alta.
Piange tanto ma per fortuna dorme di più.

Siamo stati dalla pediatra che come lo ha visto ha fatto una faccia strana.
Difficile riconoscere il mio Vichingo sotto tutte quelle macchie rosse, e gli occhi lattiginosi, e lo sguardo spento.
Per fortuna non  ha niente, solo una brutta brutta varicella.
Per ora niente complicazioni.
Ma mi si stringe il cuore a vederlo così.
Triste abbacchiato e pieno di pustole rosse.
Non ho dubbi che guarirà presto.
Ma per ora è una sofferenza.
E ho tanta paura delle cicatrici sul suo piccolo corpo perfetto...

venerdì 20 maggio 2011

Vendita di inizio stagione estiva

Cedesi, causa dipendenza, eterogenea famiglia di germi e batteri.

Utilizzabile nelle più svariate situazioni, possono aiutarvi a risolvere spinose situazioni.
Qualche esempio pratico di utilizzo.
Attacco fulminante di diarrea: da lanciare tipo gavettone al capo rompiscatole, che gira furiosamente in ufficio e non lascia i poveri dipendenti liberi di navigare in internet.
Laringite e faringite: eccellenti per evitare interrogazioni scolastiche!
Varicella e influenza intestinale: ottime! per tenere alla larga ospiti indesiderati!
Tossi e raffreddori: perfette per evitare noiose code agli sportelli, tossendo furiosamente sulla spalla di chi ci precede, sarete gentilmente invitati dallo stesso a passare avanti, da ripetere fino a inizio colonna.
Congiuntiviti: fantastica scusa per lo sguardo languido frutto di una serata troppo allegra.
Otiti: perfette per evitare noiose lezioni di nuoto.
Mononucleosi: perfetta per dissuadere corteggiatori molesti.
5 malattia: malattia di rappresentanza, come ti accorgi che è arrivata è gia passata.
Vomito e dissenteria: l'ideale per evitare matrimoni, battesimi e altri noiosi eventi mondani.
Bronchite: malattia ottima per saltare lunghi viaggi di lavoro.

Solo per voi, solo per un tempo limitato l'intera collezione a un prezzo mai visto!
Pagamento in contanti.
Astenersi perditempo.

giovedì 19 maggio 2011

il vestito a tinte pastello

Ieri la Tiranna ha trovato nell'armadio un mio vecchio vestito e lo ha voluto mettere.
Vecchio non rende l'idea, è un mio vestito di quando avevo 3 anni o poco più.
Lo aveva fatto mia nonna, era il mio vestito preferito, uno scamiciato a righe a tinte pastello, rosa, giallo, celeste e violetto, fatto a maglia di cotone leggero.
Lo adoravo così tanto che lo mettevo sempre.
Ricordo che era il mio vestito da principessa,lo allungavo sotto i piedi e lo tiravo per farlo diventare sempre più lungo.
Lo ho messo per anni interi, quasi tutti i giorni, le spalline sono state rammendate tante volte.
Mia mamma non se la è mai sentita di buttarlo, e per lei che non tiene niente di inutile vuol dire che lo sentiva carico di significato.

Quando sono andata a vivere con L. è venuto con me.
E' finito in un armadio e poi l'altro, resistendo ai cambi di stagione.

Ieri la Tiranna lo ha trovato e lo ha voluto mettere.
Ha detto che le piace quel vestito nuovo.
Non lo voleva togliere per andare a dormire. 
Alla fine la ho convinta dicendole che oggi lo avrebbe rimesso.
Ora quel logoro vestitino rattoppato con le tinte pastello, ha una nuova casa.
La sua nuova casa è una bimba di quasi 4 anni che, come la bimba di poco meno di 30 anni fa, lo farà ritornare ad essere un vestito da principessa.

Guardo la Tiranna con un vestitino che tante volte ho messo, un vestito che ho amato più di tutti gli altri negli anni.
Rivedo nella Tiranna quella bambina che non c'è più, e penso a tutto quello che ho perso crescendo.
Spero che lei riesca a conservare dentro di se, le cose speciali che sanno i bambini.


mercoledì 18 maggio 2011

Un problema di distribuzione.

Ieri il Vichingo, ha poco virilmente ceduto il passo alla varicella.
Così dopo 2 inebrianti giornate di libertà in cui ho potuto fare una serie di cose costruttive (portare a lavare la trapunta, tagliarmi i capelli, fare cambio di gestore telefonico.... tutte cose di cui ho intenzione di parlare un giorno) sono nuovamente chiusa tra le mura domestiche.
La tristezza mi stava attanagliando, quando mia madre, come una luce è apparsa, e mi ha detto, "Esci un po' che con il Vichingo ci sto un po' io"
Sono volata! perchè sapevo gia come occupare la mia mezz'ora d'aria!
Dovevo andare in libreria, appuntamento che manco da ormai 8 giorni, a comprare il libro della mia amica Deborah!
Si perchè ho un'amica che ha appena pubblicato il suo primo libro, chi mi conosce su face, è gia stato bersagliato da mille e più link che rimandano all'evento, ma qui non ho mai avuto l'occasione di nominarlo!
Fatto sta che mi reco alla prima libreria (leggi quella del Top center) e piena di aspettative dico alla commessa, (scandendo il tutto benissimo, nel caso gli sfuggissero particolari) "DI MATERNO AVEVO SOLO IL LATTE, di DEBORAH PAPISCA! Lo avete vero??"
No, non lo hanno! Uffa!!!!
Mi spiega che ogni settimana escono decine e decine di libri nuovi di nuovo autori e loro, non possono obiettivamente tenerli tutti.
Cerco di spiegarle che qui non si tratta di "tutti" si tratta di non avere un libro supermega fantastico, di cui si pentirà amaramente di non avere le copie necessarie per coprire le esigenze dei lettori.
Non attacca... Mi dice che se vuole me lo ordina.
Non capisce.
Il punto non è che io lo ordino.
Io me lo ordino anche da casa, il punto è che il libro deve essere visibile, in modo che TUTTI possano vederlo e comprarlo.
Affranta esco, e vado alla seconda libreria, La Giunti al Bren Center.
Anche li stessa storia, libro non in vendita, ma con possibilità di essere prenotato.
La ragazza della Giunti, è molto più simpatica, e mi fermo a parlare con lei, spiegandole molto attentamente, in modo che capisca, che non deve ordinarne 1 ma tanti! in modo da metterlo in vendita sul cubo insieme agli altri best sellers!
Mi dice che non può, non saprebbe come motivarlo con i suoi responsabili, ma ha un idea:
Se altre persone entrano, e chiedono copie del libro, lei ha la motivazione per tenerne copie in vendita!
Allora, chi va alla Giunti a ordinare il Libro?
Ridico il Titolo, nel caso fosse sfuggito:
DI MATERNO AVEVO SOLO IL LATTE di DEBORAH PAPISCA.

Motivi per comprarlo?
1. So che è un libro strepitoso, so che farà piangere, ridere e commuovere, che sarà diverso da tutti gli altri libri sull'argomento maternità. Che sarà visto dagli occhi cinici e innamorati di una mamma. Non ho ancora avuto il piacere di leggerlo, mi arriverà martedì prossimo! Ma so che mi piacerà tantissimo, perchè adoro letteralmente qualsiasi cosa scrive Deborah (compresi i saluti su face!)
2. E' una persona vera, che scrive un libro vero! Insomma! dai ci siamo capiti... è una persona come me, che aveva un sogno, scrivere, e lo ha realizzato. Ora il libro c'è, a cosa serve un libro che c'è e non si trova?
3. La libreria è PIENA ma con PIENA intendo PIENA di libri su William e Kate facciamo un favore alla cultura e buttiamoli fuori per far posto a libri che meritano davvero!!
4. Non è giusto che solo chi è famoso abbia un posto in prima linea.
Un libro valido può essere scritto anche da una persona sconosciuta, non è giusto che questa venga penalizzata!
5. Volete mettere la possibilità di avere la prima stampa del primo libro di una futura grande scrittrice?? Sapete il valore di mercato che avrà tra qualche anno? Altro che investire nel mattone! investite nel libro (che poi dai, non è neanche un grosso investimento... neanche 20 euro e ve la cavate!)
6. Ultimo motivo, ho bisogno di sapere che è possibile, scrivere un libro, vederlo pubblicato e vederlo venduto. Vedere la copertina nelle librerie e nelle riviste.
E' una cosa in cui credo da sempre, e ho bisogno di sapere che è vera.

Detto questo se io non vi ho convinto vi linko un paio di recensioni più autorevoli! http://mondodonna.blogosfere.it/2011/05/un-romanzo-per-capire-la-depressione-post-partum-dalla-parte-delle-mamme.html
http://d.repubblica.it/argomenti/2011/05/11/news/di_materno_avevo_solo_il_latte_libro-327857/
Buona lettura! e Tutti al Giunti!!
PS, per i non Trentini, siete pregati di darvi appuntamento in un'altra libreria a vostra scelta, le direttive sono le stesse!!

martedì 17 maggio 2011

Pillole di Tiranna

Strani amori.
La Tiranna sul pavimento gioca con i suoi animali di plastica, mi chiede di giocare con lei, mi siedo al suo fianco.
Li 2 famiglie, la famiglia dei cagnolini, con la mamma, il fratellino piccolo e la sorellina grande.
E la famiglia dei gattini.
Con la mamma, i 2 fratellini piccoli e la sorellina grande.
La Tiranna, cerca tra gli altri animaletti alla ricerca di qualcosa, la trova e raggiante mi dice:
"Ecco mamma! guarda c'è anche papà!" e poi mostrandomi un altro gattone dall'aspetto virile: "e c'è anche il suo amichetto!"
Mamma: "........"

Non tutti insieme!
Al mio compleanno La zia Riccia, mi ha regalato 2 catenelle, una corta, con un ciondolino a forma di bimbo, l'altra, con la catenella più lunga con il ciondolino con una bimba.
Alla Tiranna piacciono tanto, e le racconto che questi 2 ciondolini rappresentano lei e il Vichingo.
Sono grandi uguali perchè nel cuore della mamma sono importanti nello stesso modo, la la catenina della Tiranna è più lunga perchè lei è la sorellina grande.
Ci pensa un po' e mi dice:
" anch'io quando sarò grande avrò le catenine. Con 3 bimbi!"
"A brava amore! allora avrai 3 bimbi da grande! Che bello!"
"Si però non tutti insieme!"
"Si beh mi pare un'ottima scelta!"

Una cosa bellissima!!
Sera, ora di mettere la Tiranna a dormire.
Si va in bagno, si entra in camera, si prepara in bibe con l'acqua per la notte.
Si rimboccano le coperte, si da il bacio della buonanotte.
Si dice alla Tiranna di non alzarsi, che ora si dorme.
Si ci siede sul divano.
Si sente la Tiranna che apre la porta, mi chiama: "Mamma vieni devo dirti una cosa bellissima e divertentissima!"
Incuriosita vado: "dimmi amore mio"
"Ho fatto una scoreggia fortissima!"
"............"

E tu chi sei?
Domenica mattina.
Io in piedi con il Vichingo che come sempre è mattiniero.
L. in camera che dorme.
La Tiranna nella cameretta che russa.
Dopo un po' si sente la porta che si apre, una Tiranna stropicciata, si avvicina a noi.
La saluto con un allegro: "Buon giorno amore mio!!! Dormito bene??"
Mi risponde con: "Papàààààààààààà"
Penso di mandarla a quel paese, ma le dico di andare a svegliarlo in camera.......

domenica 15 maggio 2011

Allora come lo togliamo questo pannolino??


L'altro giorno mi è arrivato un nuovo pacchettino, ormai mi emoziono quando sento il corriere che suona alla mia porta, diciamolo, per me è un po' come Natale, con i pacchettini che arrivano.
Solo che a consegnarli non è Babbo Natale che scende dal camino, ma un corriere, sempre di rosso vestito, che sale le scale.
L'altro giorno ci è arrivato questo pacchettino, sempre contenente la bellissima lettera scritta a mano da Silvia, che mi invita a scrivere le mie esperienze sullo spannolinamento.
Il pacchetto conteneva anche una confezione di pannolini Huggies Pull-Ups®.
Mentre il Vichingo, il vero destinatario del pacco, ci guardava con aria diffidente, il e la Tiranna ci contendevamo il prezioso pacco, e l'onore di aprirlo.
Lo so! davanti a un pacchetto regredisco... è più forte di me!!
I pannolini devo dire mi hanno subito colpito, sono splendidi!
Con un bell'elastico in vita, sembrano proprio mutandine. sono morbidi e sottili. 
Per un'amante delle storie Disney, il disegno di Cars è splendido!!! Peccato che il Vichingo sia troppo piccolo per apprezzare, ma la Tiranna, vera fan del Lungometraggio, lo adora!!! Ne ha già rubato uno per le sue bambole... non so come sia andato il loro spannolinamento, aspetto che la mia stellina mi informi.
Qualche impressione sul prodotto.
Si presenta molto bene, è molto colorato, ai bambini piace parecchio (e nel mio caso anche le mamme).
E' anche molto morbido e sottile, al tatto pare proprio una mutandina
Poi trovo molto interessante l'idea del disegnino che, se bagnato sbiadisce, il concetto è tanto semplice quanto geniale, basato sulla teoria del "guarda e impara" il bambino guardando il disegno che scompare, dovrebbe familiarizzare in modo indolore con il concetto di bagnato e asciutto.
Ricordo che una mamma, al parco, mi raccontava che suo figlio ha imparato a usare il vasino proprio per "non far scappare la macchinina".
Essendo pannolini-mutandina l'assorbenza è ridotta, il culetto rimane leggermente umido, e non reggono per lunghi periodi, devo dire che questo, visto il prodotto, è più un pregio che un difetto, avendo lo scopo di abituare i bambini all'uso del vasino la totale assorbenza potrebbe essere controproduttiva.
Devo dire che la cosa che più mi è piaciuta sono le fasce laterali apri e chiudi. Nei pannolini a mutandina che avevo usato con la Tiranna la mancanza degli straps mi aveva fatto desistere dall'acquisto. Sono una cosa molto semplice, ma decisamente molto apprezzata da una mamma che deve cambiare velocemente un bambino!

Il Vichingo, con i suoi 15 mesi è decisamente troppo piccolo per essere spannolinato.
Così ho chiesto una mano alle altre mamme mie amiche con figli in età da spannolinamento.
Dopo un breve sondaggio una cosa mi è subito stata chiara, gli Huggies Pull-ups qui a Trento sono praticamente introvabili, perchè? è davvero un peccato che un prodotto tanto valido non si riesca a trovare, devo decisamente scrivere una mail al signor Huggies di ovviare a questa mancanza distributiva... ma mi chiedo l'ho riscontrata solo io? nei vostri supermercati abituali li trovate?
Ho gia parlato dell'ansia da prestazione che assale le mamme al primo figlio, grande fonte di ansia è il momento catartico dello spannolinamento.
Da una parte ci sei tu, mamma inesperta, con un bambino di quasi 3 anni che non vuole saperne di usare il vasino,dall'altra parte ci sono nonne, amiche parenti che gia dagli 11 mesi del nano ti assalgono con domande del genere: "Ma ancora usa il pannolino? mio figlio a 10 mesi non solo chiamava pipì e popò ma quando li scappava si chiudeva in bagno a leggere il giornale!"
Noi mamme di bambini normali abbiamo figli che a 15 mesi a malapena dicono mamma, figuriamoci il resto!
Ricordo che anch'io, 2 anni fa ero stata colta dalla stessa ansia, la TIranna, ormai 2enne ancora non voleva saperne di usare il vasino, ogni tentativo era inutile, avevamo provato in spiaggia, con il risultato che, questa bambina sgambettante, passeggiava tra gli ombrelloni a "segnare il territorio", tipo cagnolino al parco.
Decisamente un esperienza da non ripetere.
Abbiamo aspettato quasi un anno prima di riprovare, verso i 2 anni e 9 mesi della Tiranna, abbiamo riprovato a togliere il pannolino, le cose sono andate decisamente meglio.
La piccola era pronta, ha affrontato il tutto come un gioco, e in 4 giorni abbiamo tolto il pannolino sia di giorno che di notte, perchè, come ci teneva a dirci lei "ormai sono diventata grande!"
Per festeggiare il lieto evento, l'abbiamo portata in un grande negozio di giocattoli, dove le abbiamo detto che poteva girare tranquillamente e scegliere la cosa che più le piaceva. Era stata bravissima e andava premiata! 
Ricordo che la seguivamo con un briciolo di apprensione, mentre tra gli scaffali scorreva giochi o troppo ingombranti o decisamente costosi.
Alla fine ha scelto una famiglia di pesciolini di gomma del valore totale di euro 5....  Ci siamo sentiti talmente in colpa per il misero regalo, che dopo aver cercato inutilmente di farle cambiare idea, le abbiamo preso in libretto aggiuntivo.
Ora sarei proprio curiosa di sapere le vostre idee, le vostre tattiche, e soprattutto i vostri consigli... perchè, conoscendo il Vichingo, il suo spannolinamento, dubito che sarà altrettanto indolore!

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sabato 14 maggio 2011

Come il Vichingo è arrivato nelle nostre vite



Questo a essere sinceri è un post vecchio, ma che non trovate qui sul blog, era sul forum dove scrivo.
Ma visto che era diviso in 3 parti, e la terza è qui sul blog, e capita che venga visitata... mi pare corretto mettere l'inizio della storia.
Così eccola!

Sull'avere un figlio se ne è parlato e riparlato, libri che ti raccontano cosa devi e non devi fare, provare sentire, ti parlano della gravidanza, degli ormoni della stanchezza, del doglie del travagli, del parto, di come è bellissimo vedere per la prima volta quegli occhioni azzurrissimi che ti studiano, dii com'è il soggiorno all'ospedale di comìè il rientro a casa.
Nessuno ti parla mai del secondo figlio, se non con un blando "ricordarsi di coccolare anche il primo" ma dai? per fortuna che me lo vienei a dire alòtrimenti non ci avrei mai pensato!
Così quando con una piccola tiranna di ormai quasi 2 anni le nostre nottate arano diventate quasi decenti mi sono avvicinata speranzosa all'iidea di un fratellino.
Che sarà mai? mi dicevo? lo scoglio grande lo abbiamo superato col primo il secondo sarà una passeggiata, tutto gia visto, gia vissuto e gia letto!
C'è da dire che o io ho degli ovuli particolarmente prensili o il futuro 2 volte papà è il tanto nominato Sperminator, non sono mai stata una molto regolare con la pillola, anzi per niente, il mio ciclo risulta molto anarchico e il conrto dei giorni è sempre stato accettato come un profondo mistero. così senza neanche sperarci, (l'idea del fratellino era nella mia testa poco più di un bozzo informe grande come un neo) rientrati da una delle nostre prime pizzate fuori post- tiranna, ho detto a L. "forse ovulo"perchè mi era venuta questa idea? mistero! ma tanto per non farci mancare l'ccasione abbiamo svolto il nostro dovere per la procreazione di una prole.
passano 14 giorni e mi sveglio una bella domeica mattina di metà maggio, soleggiata e calda. la tiranna era in una delle sue giornate (sono un po' arrabbiata col mondo circostante) così per cercare di risollevare il suo morale e salvare i nostri nervi abbiamo improvviato uin pick nic all'aperto sul balcome di casa nostra, che per chi lo conosce è largo poco più di un corridoio, abbialo portato fuori il nostro fido tavolino rosso dell'ikea, alto mezzo metro, la sedia malamuit azzurra di gaia e il nostro pranzo (bastoncini di pesce?? chissà come. ho rimosso....)
dopo quest'esperienza al limite del trauma (sole che picchiava in testa, posizione scomodissima (ma come ci riescoo i giappy a mangiare sempre per terra??) e grossi problemi digestivi causati da una bimba che non aveva la minima intenzione di mangiare comodo e seduta, abbiamo deciso di cestinare per sempre i pick nic sul balcone.
Passa qualche ora, e mentre la tiranna finalmente dorme mi godo un po' di pace sulla sdraio in balcone, mentre L. gioca in soggiorno con la wii, il pranzo che era stato nel limbo dell'indecisione per mezzo pomeriggio, d'un tratto senza preavviso decide "SU!" e immediatamente penso a noooooo, 'influenza intestinale noooooo" i batteri dell'intestinale devono aver deciso di nominare il mio corpo come zona di interesse turistico, se ne gira uno nel raggio di 15 km, nel giro di qualche ora mi raggiunge.
Avevamo un battesimo quel pomeriggio, c'è andato solo L. con nana al seguito, mentre io me ne stavo comatosa nel letto.
Il fatto che quel giorno li non si fosse presentato il mio ciclo come avrebbe invece dovuto, per me era solo colpa dell'intestinale, ci avevano ben pensato un paio di amiche a ventilare il dubbio, ma per me... no! non avevamo ancora del tutto deciso, io mondo non era ancora pronto per conoscere il fratello della tiranna!
il martedì L. si presenta a casa con un test di gravidanza, che mi spedisce a fare immediatamente nel bagno.
Riempio un barattolino di yoghurt e immergo la spugnetta del test.
Non faccio neanche in tempo ad appoggiarlo sul lavandino (altro che 3 minuti) che subito quelle 2 sadiche lineette rosa mi guardano ammiccanti POSITIVO!
Se il test della tiranna era stato accolto con immensa gioia, tra pianti commossi e risate soffocate, questo, mi ha preso del tutto impreparata, perchè ero così nervosa?
sono andata tremante da loris dicendogli che il test era positivo, lui era felicissimo io riuscivo solo a pensare al posto al nido... lo avrebbero preso? come quando? 

Con la tiranna il nostro posto al nido comunale era stato sudato, sospirato e ricercato tanto che il santo graal.
il primo anno, siamo stati esclusi dalla graduatoria, non me ne riuscivo a fare una ragione, 2 lavoratori a tempo pieno, un mutuo pazzesco sulle spalle e posto al nido assegnato a persone le cui macchine erano più grandi del nostro appartamento perchè?? non lo ho mai capito, e dopo una battaglia durata un'anno ail successivo settembre finalmente avremo potuto contare sul nostro posto al nido puibblico, il prino anno era stata il delirio, tra tagges mutter carissima e nonna che si era fortunatamente offerta, nostra figlia veniva sballottolata avanti e indietro come un pèacco postale... credo sia un puro caso che non sono andata a prenderla dalla taggy mentre lei era dalla nonna.
Ripetere tutto questo un'altra volta?? avrebbe fatto passare la voglia di maternità anche a un coniglio.

così mentre una nuova vita stava crescendo dentro di me, io riuscivo a pensare solo al nostro posto al nido.

Poi, mi chiedevo mia figlia cosa ne avrebbe pensato di questo nuovo esserino che invadeva il suo territorio?
Neanche a dirlo appena comincia a diffondersi la notizia di un nuovo erede tutti si sentiono in obbligo di deliziarti con ameni aneddoti di amore fraterno, così, ero sempre più terrorizzata da come la tiranna avrebbe accettato il fratellino.

allora tutti mi raccontavano simpatici aneddoti in qui il fratello maggiore all'arrivo del fratellino:

1 inizia senza motivo a zoppicare
2 ha una regressione tale che praticamente ritorna embrione
3 ha violente crisi di collera che sfoga con tutti gli oggetti della casa
4 non sorride più! questa poi arricchita di particolari "è si... me ne sono resa conto riguardando le foto fatte, prima della sorellina G. rideva sempre... dopo... sempre imbronciata!"
5 prova violenti istinti omicidi nei confronti del nuovo arrivato che sfoga nei seguenti modi:-cercando di chiudergli un braccio nello stipite della porta
-tentato avvelenamento
-tentato rovesciamento della culla
-tentato abbandono di fratello sul balcone, al gelo.

Ecco quello che mi si prospettava, o una figlia traviata e rovinata, dopo che per 2 anni avevamo inseguito l'armonia familiare, o una piccola creatura che aveva bisogno di una guardia del corpo per preservare la sua incolumità!
E intanto i mesi passavano, e si avvicinava il giorno della morfologica, la mia pancia lievitava che era un piacere (forse più per colpa dei barattoli di nutella che fagocitavo che per altro) per me la morfo era poco più di una formalità, io avrei avuta una splendida e sana BIMBA!
CERTO! perchè una mamma queste cose le sa! sa che tutto sta andando bene e SA che nella sua pancia c'è la piccola e splendida Zoe!
Ero talmente sicura che fosse Zoe (lei me lo aveva detto!!) che avevo proposto un patto a mio marito, se era femmina sarebbe stata Zoe come volevo io, Se era maschio sarebbe stato Omar come voleva lui!
Arriviamo in aubulatorio e mi sdraio sul lettino, accarezzo il mio pancione e dico a Zoe di rivelarsi in tutta la sua bellezza!
.......e lo fa..................
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..................................
era impossibile non notarlo.... quelle erano le sue gambette... ma tra le sue gambette c'era qualcosa che non andava, un corpo estraneo, un elemento di troppo non identificato.
Guardo la dottoressa, ancora speravo mi dicesse che era un pezzo di cordone ombelicale.... le chiedo: MA CHE E' QUELLA ROBA?????? SARA' MICA MASCHIO?

per la 3 parte bisogna andare qui!  http://lascatolaconlapecora.blogspot.com/2011/01/larrivo-del-vichingo-3-parte.html