giovedì 29 dicembre 2011

Salutando il 2011

Il 2011 per me è stato un anno che, nel bene e nel male me lo porterò dentro per tutta la vita.
L'inizio e la fine di tante cose.
Un anno con dei picchi mostruosi sia in discesa che in salita.
E' stato l'anno delle malattie, brutte, e più brutte. Un po' per tutti qui in famiglia. Che sia mai che si fanno preferenze.
E' stato l'anno delle spese impreviste, che alla fine l'imprevisto era passare 15 giorni senza uscite straordinarie.
E' stato l'anno del "Ci dispiace ma un a segretaria ci costa troppo"
E' stato l'anno del "chissà se si va in ferie tra lavoro che non c'è, spese impreviste e le malattie"
E' stato l'anno dei sensi di colpa. Perchè io faccio la diversa e ai vaccini non ci credo. E poi mi cago sotto per ogni influenza.

E' stato l'anno dei picchi, Come ho detto.
Perchè mai come quest'anno ho alternato fiduciosi "si lo posso fare" a rassegnati "Non valgo niente ma che voglio fare?"
E' stato l'anno degli sbalzi di umore.
E' stato l'anno del "se non vado in depressione ora non ci vado più"
E' stato l'anno del "I sogni si avverano" per poi scoprire che i sogni sono fatti per rimanere chiusi in un cassetto.
E' stato l'anno che certe giornate non riuscivo neanche ad alzarmi dal letto.
Ma è stato anche l'anno in qui ho pensato di poter cambiare il mondo.

Cose ne sono successe parecchie.
Ho sognato di poter scrivere un libro. Sogno interrotto da un no, che per quanto mi possa ripetere che ero pronta, forse non lo ero abbastanza.
Ma è stato anche l'anno in qui ho ri-preso a scrivere. E forse qualcosa di buono ne uscirà.
Ancora non lo so. Ancora a volte rimango terrorizzata davanti a una pagina bianca.
Ancora leggo con una punta di invidia storie bellissime scritte da persone troppo brave.

Ma una cosa c'è. Quella ormai mi appartiene. E quella nessuno me la porta via. La mia storia di Natale è stata pubblicata. E quella nessuno la tocca.La mia storia di Natale.

Ora non so cosa potrà portarmi in 2012.
Vorrei mi portasse la sicurezza di poter fare qualcosa. Di saper fare qualcosa.

A tutti auguro un anno bellissimo, magico e unico.
Ma soprattutto auguro a chi ancora non lo è di diventare mamma. Io vi penso. E tanto.

mercoledì 21 dicembre 2011

A volte ritornano...

Non sono solo scandalosa.. sono pessima lo so!
Credo che tutte le persone che avevo faticosamente convinto a seguirmi nel corso di quest'anno. Quelle che a forza di post su post si erano decise a leggermi in modo più o meno stabile mi abbiano ormai dato per dispersa o bloggalmente morta e siano volati verso pagine più fertili.
Non ho scuse.
Solo un piattume cerebrale condito da un'insana sensazione di "ma cosa ho da dire" che mi ha lasciato senza parole.
E pensare che aspettavo il Natale per condire il blog di post dal sapore festoso... è da maggio che penso ai regali di Natale, quali si quali no... i nostri in e out insomma... e invece? Il nulla!!
Prometto di rimediare. E questo post è per dire che: SI sono tornata!
Come prima cosa il Blog Candy. Abbandonato a se stesso ormai 1000 giorni fa. Perchè? Lo confesso: perché la cosa mi ha spiazzato. Pensavo fosse un modo per ringraziare chi mi segue da tanto, un modo per trovare magari nuovi amici, che, anche se non sono più vittima delle statistiche come avevo già raccontato, fanno sempre piacere.  Ma mi sono resa conto che è una cosa vuota, mentre vedevo le persone iscriversi, commentare e condividere, mi sono chiesta a quante, di loro, interessava davvero chi ero e cosa scrivevo. Sono quella delle paranoie, e a volte più di altre.
Ma lo faccio. Faccio l'estrazione, e incrocio le dita perchè sia una di voi a vincere. In modo da poter fare un pensiero davvero con il cuore (pensiero che, per inciso, non ho ancora idea di cosa sarà)

E' un periodo strano questo. E forse questo ha inciso con il mio lungo silenzio. Siamo agli sgoccioli, ancora un mese, e il mio anno sabbatico, il mio anno di "ma chissenefrega di tutto tanto ho la disoccupazione è quasi finito. E poi? E poi che si fa? Ho buttato tante basi, tanti progetti, ma nulla di concreto e questo mi spaventa un sacco.    Che si fa? che succede ora? Ecco mi arrovello su questi pensieri e non trovo una soluzione. Oggi fuori dalla materna mi sono trovata parlare con altre 3 mamme, tutte e 3 precarie, tutte e 3 nella scuola. Parlavano della difficoltà della situazione, del fatto che, nonostante tutti gli anni il lavoro arriva, non sanno mai dove,ne con che orario. Una raccontava di quanto ha dovuto battagliare per ottenere di finire alle 16.30 mentre l'orario che le avevano proposto sarebbe stato fino alle 17.30. Lo ha ottenuto. Perchè è riuscita a far valere i suoi diritti.
Mi sono chiesta allora dove stanno i diritti di chi lavora nel privato. Di chi se ha un lavoro se lo deve tenere stretto anche a costo di finire alle 7 di sera, o come la mamma dell'amichetta della Tiranna di lavorare su 3 turni, sabati e domeniche comprese.
Ecco non mi sono sentita particolarmente solidale con chi finisce alle 16.30 perchè ha dei diritti da far valere.
Con questo non dico che sia bello essere precari. Dico solo che c'è di peggio.. c'è stare a casa e non avere idea di dove sbattere la testa.

Martedì sono stata alla festa di Natale della Tiranna. Ho sgomitato per una postazione in prima fila, da cui con il cuore gonfio di orgoglio ho guardato la mia cucciola che cantava della canzono natalizie sconosciute al resto del mondo. Vedere i suoi occhioni azzurri pieni di stupore che ci cercavano in mezzo a quella folla di genitori commossi è stato struggente. Mancava poco che mi alzassi per dirle "sono qui amore!!!!"
Ieri sera invece festa al nido. Ho realizzato nel pomeriggio, mentre mangiavo un pezzo di pasta della pizza con salsiccia e philadelphia (avanzo della dietetica cena della sera prima) che sarebbe stata l'ultima. L'ultima festa di Natale al nido a cui avrei assistito.
Che siano gli ormoni che mi hanno fatto singhiozzare mentre narravo a L. tutte le cose che sarebbero passate e mai tornate, non è dato sapere. Solo il monologo è terminato con la certezza che un giorno, avrebbero passato il natale con i loro rispettivi suoceri.
Ma da quand'è che il Natale mi mette malinconia?

A presto, lo prometto!!

venerdì 2 dicembre 2011

40 anni di nido, festa per il Vichingo

Questa mattina mentre vestivo il Vichingo per il nido ero un po' emozionata.
Oggi si festeggiava una ricorrenza speciale, esattamente 40 anni fa, la legge 1044 istituiva i nidi d'infanzia in Italia.
Già ieri, quando sono andata a prendere il Vichingo ho sorpreso la maestraF. arrampicata su una sedia intenta ad appendere un cartello con scritto BUON COMPLEANNO NIDO, quindi oggi ero proprio emozionata al pensiero della festa che avrebbe coinvolto tutti i bambini.

Alle 10.44 in punto, tutti i bambini di tutti i nidi della regione, si sono riuniti nel loro giardinetto, per il lancio di un palloncino, simbolo dell'iniziativa.
 Non so cosa avrei dato per poter assistere al lancio del palloncino del Vichingo, ho pensato di andare a spiare nascosta tra i cespugli, ma il buon senso ha (stranamente) prevalso e me ne sono stata a casa.

Ho un nido sotto casa, e non ho resistito... mi sono affacciata alla finestra e, emozionata come una bimba ho aspettato il lancio del palloncino.
10.30: è presto posso spazzare casa intanto che aspetto.
10.34: però che bello vederli correre... si ma devo spazzare!
10.40: Diamo un occhio, a che punto stanno? che carini si stanno radunando tutti nello spiazzo.
10.42 arriva una maestra con il palloncino rosso. I bambini la guardano con attenzione. E io anche.
10.43: Tutti i bambini con il nasino all'insù si preparano a salutare il palloncino. Io trattengo il respiro.
10.44 il palloncino vola via. CIAO CIAO PALLONCINO! Le urla dei bimbi si sentono anche attraverso le finestre chiuse. E' ufficiale. Mi sono commossa!

Alle 13.00 quando sono andata a prenderlo al nido il Vichingo mi ha accolto festante. Aveva un palloncino giallo in mano, regalo della giornata. Giallo uguale uguale a quello che, qualche ora prima le sue manine avevano lasciato volare in cielo. Si perché l'onore di tenere il palloncino è toccato a lui, Neanche dirlo. Non sarei potuta essere più orgogliosa nemmeno se avesse portato la torcia alle Olimpiadi.

Spazio pubblicità /2:
Da ieri sul sito dei Piccolini c'è questo calendario dell'avvento. Ogni giorno si apre una finestrella e dietro ogni finestrella c'è una mini storia illustrata.
Ecco una di queste storielle è mia e le illustrazioni sono della fantastica Owl.
La cosa da una parte ci gasa tantissimo perchè siamo uscite dal nostro angolino, dall'altra ci crea un goccino di ansia (perlomeno a me, il sito dei Piccolini... cavolo! è importante!!) tanto che ogni giorno, come le comari di paese ci mettiamo a commentare disegni e storie alla ricerca di difetti... peccato siano proprio carine, la concorrenza è spietata! Se volete seguirci, siamo li !!

giovedì 1 dicembre 2011

Domestos per la World Toilet Organization


Quasi il 40% della popolazione mondiale vive in zone prive di una rete fognaria. Lo sapevate? Io no. O meglio non mi sono mai soffermata a pensarci. E' strano pensare che una cosa che per noi è tanto scontata per altre persone sia più di un lusso. 
Per quel 40% della popolazione, soprattutto per i bambini questo è un grossissimo problema. A causa della mancanza delle normali norme igieniche tutto si trasforma in una discarica a cielo aperto con ovvie conseguenze sulla salute. Dissenteria, epatite, colera e tifo.
World Toilet Organization è una organizzazione non a scopo di lucro che da 10 anni promuove nella giornata del 19 novembre la World Toilet Day. Lo scopo, oltre a quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, è quello attraverso raccolte fondi e lavoro volontario di costruire scarichi e reti fognarie in quei paesi dove non sono presenti. E' un progetto ambizioso e importante e per questo ho deciso di pubblicizzarlo.
Domestos specializzato nella pulizia e igienizzazione dei WC, per sostenere questa campagna ha realizzato una divertente applicazione:Flushtracker. Basta collegarsi al sito www.flushtracker.com inserire CAP, e-mail e ora dello scarico per avere sott'occhio il viaggio dei nostri "scarti" fino a destinazione.
E per mediare a momenti di distrazione una mail ti avverte nei momenti salienti, a metà percorso e al traguardo.
No mi spiego? Ci si possono fare le gare!
Devo ancora farlo vedere alla Tiranna ma sono sicura che lo adorerebbe... già la vedo: Scarico, corsa al computer, telefonata alla nonna "Nonna!!! Saluta c'è la mia cacca che sta passando adesso vicino a casa tua!!!"

Articolo sponsorizzato
Viral video by ebuzzing

Un pensiero per Chico

Siamo arrivati al 1 dicembre, il mese del Natale, della neve, dei buoni sentimenti e soprattutto dei bambini. Perchè il Natale è la loro festa, è nel vedere il loro nasino all'insù e gli occhi carichi di meraviglia che ti accorgi di quanto siamo fortunati. Una fortuna che ci ritroviamo a dare per scontata. E' nostra, ci appartiene, è un nostro diritto e non ci può essere portata via.
Fa male, invece rendersi conto che tutto non è così scontato... davanti alle ingiustizie, alla cattiveria gratuita agli errori a cui non si vuole porre rimedio, è più facile girarsi dall'altra parte. Mettere la testa sotto la sabbia e fingere che tutto sia a posto.
Perché se ammetti che le ingiustizie capitano, devi accettare il fatto che possono capitare anche a te. Che non sei immune che la felicità che ti sembra tanto scontata potrebbe finire.
Così è nato questo contest. Da un'idea folle in un momento di follia. In un momento in qui ho pensato, ho sperato, ho creduto di poter fare davvero qualcosa. Servirà? Non lo so. In quanti parteciperanno? Non ne ho idea.  Ma questo è un grido contro le ingiustizie, per chi si vuol far sentire.

Ciao Chico,
Ho pensato tante volte di scriverti. Ci ho provato ma proprio le parole non volevano uscire. Cosa posso dire io a te? Cosa posso darti?
Io ci sono. Non posso fare molto altro che esserci, che credere che le fratture si possono aggiustare, che agli errori si può rimediare, che i ricordi di cui ti hanno privato non ti saranno mai restituiti, ma ne potrai costruire tanti altri. Un giorno. Quando sarai finalmente fuori.
Trento ti aspetta.
Ciao Stefy

Questa invece è la lettera di Sabrina,

27 Novembre 2011....E' domenica, sono al mare, sono con la mia famiglia....ma nei miei pensieri, anche oggi, anche qui, anche con loro, trova spazio anche lui....il mio nuovo amico!!! Conosco talmente tante cose di te che è come se fossimo amici.....!!! No, ancora non lo siamo, tu non mi conosci ....per ora! Eh già... per ora, perchè appena torni in Italia, Sig. Forti, sappi che ti raggiungerò perchè ho una gran voglia di stringerti la mano e magari in una spiaggia tra quelle due parole scriviamo a caratteri cubitali un bellissimo FINALMENTE ! Un abbraccio.
Sabrina  (Licheri).