Sono passati diversi mesi da quando mia cugina mi ha guardato e mi ha detto "ho deciso di organizzare una serata di beneficenza in ricordo della mamma. A lei sarebbe piaciuta."
A lei sarebbe piaciuto si. Sono passati già 10 anni da quel giorno di febbraio in cui ha perso la sua battaglia contro un tumore. Ma in questi 10 anni il ricordo di lei, di quello che è di quello che ci ha lasciato è rimasto vivo in chiunque l'abbia conosciuta. Mi manca. Mancano i suoi consigli, il suo sorriso, il modo che aveva di affrontare i problemi.
Si poteva organizzare una cosa banale come una messa in suo ricordo? Ovviamente no. Ed è per questo motivo che è nata questa serata, perché la ricerca contro il cancro è una cosa importante. Tanto si è fatto in questi anni ma ancora di più possiamo fare. Una cosa molto piccola che possiamo fare tutti è partecipare alla serata "Dance for a Cure".
Perché partecipare? Per poter fare qualcosa di concreto ma al tempo stesso divertente: vuoi mettere assistere a coreografie create da diverse scuole di danza, momenti di musica e tanto altro ancora?
Mi rivolgo a tutti quelli che conosco, ma anche no: partecipate!!! Ci sarò anche io (evento del tutto non trascurabile: le mie uscite serali sono ridotte all'osso).
Mia cugina poi mi ha affidato un compito decisamente difficile: mi ha chiesto di scrivere una storia per raccontare il cancro. "che problema c'è?" è stata la mia prima reazione. Il fatto che poi il problema c'era eccome: come si racconta il cancro? Come si racconta una cosa che spaventa tantissimo? Con parole semplici ed è quello che ho provato a fare.
Tra l'altro penso di essere riuscita a far venire un embolo a mia cugina a Michela (che leggerà la storia) e a Stefano che ha collaborato con la realizzazione dell'evento: ho tergiversato fino all'ultimo minuto utile.
Vale hai visto che però ci sono riuscita?
Le ho promesso anche che avrei coinvolto più persone possibili alla serata. E le promesse a me piace rispettarle (magari in ritardo, ma le rispetto!) L'argomento è scomodo e la maggior parte delle persone girano gli occhi da un'altra parte appena lo sente nominare: meglio nascondere la testa sotto la sabbia che affrontarlo. Il fatto è che nascondersi non serve a nulla. Quindi sono qui, per dire "Si mi fai paura, ma ti affronto".
Allora a venerdì prossimo!!
Il costo del biglietto (acquistabile presso le biglietterie del Teatro Sociale e dell'Auditorium Santa Chiara e presso tutti gli sportelli delle Casse Rurali Trentine) è 10 euro, il ricavato della serata andrà interamente al progetto di ricerca.
Ps. Vale sono orgogliosa di te per quello che sei riuscita a realizzare!! Sei grande cuginetta!
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Oggi ho letto una frase che mi ha colpito: Per ogni persona che posta un commento, ce ne sono 10 o 100 che non lo fanno perchè non hanno niente da dire o perché non lo avevano in quel momento.(Joshua Porter), ecco a me piacerebbe che tutti si sentissero liberi di dire qualcosa... e poi adoro i commenti!!